Oltre a masticare e a sorridere, i nostri denti servono anche e soprattutto per l’espressione verbale. Infatti, offrono dei punti di appoggio alla lingua e consentono di produrre dei suoni articolati. A volte essi traducono il nostro stato d’animo. Durante il corso della vita i denti possono subire dei danni e si può arrivare ad un’edentulia parziale o totale.
Per molte persone, in passato, la riabilitazione avveniva con una protesi tradizionale e poter sorridere senza nessuna preoccupazione era solo un sogno. Le protesi, oltre a rappresentare un handicap psicologico, spesso risultano svantaggiose dal punto di vista funzionale ed estetico.
Gli impianti dentali consentono quasi sempre l’inserimento di protesi fisse che possono eguagliare i denti naturali in termini di estetica, funzione e durevolezza. L’estetica, l’individualità e la qualità della vita di una persona, grazie ad un impianto dentale, resteranno inalterate.
Esistono più metodi per inserire gli impianti dentali. All’intervento si affianca l’implantologia transmucosa e quella post estrattiva immediata.
Il metodo più conosciuto è quello chirurgico che viene utilizzato quando il dente manca da tempo e quindi per inserire la radice artificiale è necessario incidere la gengiva. L’implantologia transmucosa, invece, non prevede l’incisione della gengiva per l’inserimento del dente. Indipendentemente dalla tecnica di posizionamento di un impianto, si attendono solitamente 3-6 mesi prima di mettere la corona sull’impianto stesso. A volte, invece, si esegue un impianto subito dopo l’estrazione del dente: in questo caso si parla di impianti post-estrattivi.
Negli ultimi anni l’implantologia si è arricchita di nuove tecniche, materiali e metodologie che hanno migliorato l’esperienza per il paziente. Fra le tipologie d’impianto è possibile distinguere quelli a carico immediato da quelli in due tempi.
Per l’impianto a carico immediato è necessaria un’ottimale qualità dell’osso. Una volta fissato l’impianto, lo si funzionalizza entro 24 ore con la protesi fissa.
Tuttavia, il più utilizzato è l’impianto in due tempi. Ovvero quello in cui al primo tempo chirurgico, cioè l’inserimento della radice artificiale, fa seguito un secondo tempo chirurgico di copertura e protesizzazione, generalmente a 3-6 mesi dal primo.
Il timore del dolore intraoperatorio è infondato. Qualunque intervento di implantologia non prescinde dall’anestesia locale. Sono invece normali il fastidio o il gonfiore che possono insorgere nei giorni successivi e che possono tranquillamente essere controllati con antinfiammatori o antidolorifici.
Tra le preoccupazioni e i dubbi dell’intervento di implantologia dentale c’è anche cosa sarà possibile mangiare nei giorni successivi. Si consiglia di non mangiare cibi caldi e di prediligere consistenze morbide, evitando cosi l’eccessiva masticazione.